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13 March 2015

CFP: "Pasolini and the Law" (Perugia, July 15-18 2015)


WHAT Pasolini and the Law. Rileggendo Pasolini: il diritto dopo la scomparsa delle lucciole

WHEN July 15-18 2015

WHERE University of Perugia, Italy

Deadline  May 22, 2015


Visioni del Giuridico è un incontro di studi che si promette di discutere attorno alle nuove sfide che attendono il diritto per quanto riguarda i suoi impieghi, obiettivi e funzioni, le sue basi teoriche, i suoi risvolti pratici e le sue implicazioni politiche. Il progetto di quest’anno ruota attorno al tema del passaggio dal moderno al contemporaneo, domandandosi come il diritto e le discipline affini abbiano effettuato il percorso dall’epoca della modernità a quella della contemporaneità. Tale processo di mutamento ha sconvolto le strutture sociali classiche ed ha favorito l’emergere di nuove concezioni in molti ambiti del sapere. Uno dei più attenti osservatori di questo passaggio è stato Pier Paolo Pasolini, che nella sua poesia “Profezia” ha immaginato l’arrivo della contemporaneità attraverso la venuta di nuovi uomini che “dietro ai loro Alì dagli occhi azzurri - usciranno da sotto la terra per uccidere – usciranno dal fondo del mare per aggredire – scenderanno dall'alto del cielo per derubare – e prima di giungere a Parigi per insegnare la gioia di vivere, prima di giungere a Londra, per insegnare ad essere liberi prima di giungere a New York, per insegnare come si è fratelli – distruggeranno Roma e sulle sue rovine deporranno il germe della Storia Antica”. Il percorso culturale pasoliniano diviene emblematico di questa trasformazione, di questa caduta degli dei moderni a favore dell’avvento di una nuova civiltà, fondata su diverse dinamiche giuridiche, sociali e politiche, come Pasolini stesso aveva intuito evocando «la scomparsa delle lucciole» in riferimento all’Italia della metà degli anni Sessanta dello scorso secolo (L’articolo delle lucciole, Corriere della Sera, 1° febbraio 1975). Dopo la scomparsa delle lucciole, infatti, «i valori, nazionalizzati e quindi falsificati, del vecchio universo agricolo e paleocapitalistico non contavano più», così come le diverse culture particolaristiche, distrutti dalla «violenta omologazione dell’industrializzazione». La figura di Pasolini, ricompresa nelle sue dilanianti contraddizioni, sembra funzionare allora come dispositivo perfetto di analisi, e tra i molti temi che hanno interessato il pensiero dell’Autore sono stati individuati cinque campi di indagine, sui quali aspettiamo i contributi di chiunque sia interessato




Modelli giuridici e sociali 

A fronte dello svuotamento di potere della politica tradizionale dell’Italia del dopoguerra, Pasolini constata l’emergere di quel che definisce con sempre più convinzione il «nuovo fascismo» del consumo di massa che caratterizza le società neocapitaliste. La spinta egemonica si sostanzia così nella creazione di modelli omologanti elaborati dalla società del consumo, volti a ricondurre tutto ciò che è marginale e periferico verso un “centro” totalizzante che fornisce la base politica e culturale attraverso la quale avviene la neutralizzazione dell’originalità e delle differenze che hanno caratterizzato da sempre le «periferie». Il consumismo ha così finito per omologare «culturalmente» l’Italia: si tratta dunque di una omologazione repressiva, pur se ottenuta attraverso l’imposizione dell’edonismo e della «joie de vivre». Il centralismo della società dei consumi impone così un’adesione completa al nuovo credo, non può più valere il semplice assenso, è necessario che non siano contemplate concezioni alternative alla libertà di scelta. Tale trasformazione ha messo in moto processi di mutamento all’interno delle politiche e delle metodologie che interessano il diritto e le altre scienze umanistiche e sociali, imponendo un ripensamento delle strutture di potere che caratterizzavano il mondo moderno e riscrivendo lo scenario nel quale tali discipline si trovano ad operare. 


Parole, identità, omologazione 

La produzione artistica e la stessa vicenda umana di Pasolini testimoniano la centralità della “parola” – nella sua duplice accezione di “lingua” e di “mezzo di manifestazione del pensiero” - come oggetto privilegiato del controllo da parte di un “Potere” percepito come omologante e repressivo
Da un lato, infatti, Pasolini osservava sgomento la mutazione linguistica indotta dalla classe dominante, che parla una «lingua della menzogna», espressione di una «putrefatta cultura forense e accademica, mostruosamente mescolata con la cultura tecnologica»; l’esortazione pasoliniana al rispetto delle particolarità linguistiche come espressione della complessità antropologica degli italiani - «Il volgar’eloquio: amalo» - solleva la fondamentale questione del rapporto tra lingua e identità. Dall’altro lato, Pasolini sperimentava drammaticamente la censura sulle sue opere o, nel migliore dei casi, quella tolleranza «sempre e solo nominale» che gli sembrava equivalere a una condanna: per via delle numerose denunce e citazioni in giudizio legate ai presunti contenuti osceni dei suoi lavori letterari e cinematografici, all’offesa al comune senso della morale e del pudore, al vilipendio della religione, prendeva forma il dilemma «o fai poesia o vai in prigione», che ci interroga ancora oggi sui limiti alla libertà di espressione

Egemonia sui corpi 

Il rapporto tra potere, sessualità, omologazione e costruzione delle differenze passa, nell’opera di Pasolini, attraverso la fisicità del corpo. Al di là dei valori e dei modelli di comportamento, invero, «il potere manipola i corpi in un modo orribile», facendone oggetto di consumo e trasformando la stessa libertà sessuale della maggioranza in «una convenzione, un obbligo, un dovere sociale, un’ansia sociale, una caratteristica irrinunciabile della qualità di vita del consumatore». La giuridificazione del corpo e della vita, sotto questa prospettiva, pare non sottrarsi totalmente alle insidie dei diversi, plurimi e non meno pervasivi poteri che bramano il governo e la normalizzazione del corpo. In che modo oggi il diritto disciplina il corpo delle persone, quali garanzie sono lasciate al singolo per sottrarsi al giogo dell’omologazione sociale e per rivendicare un proprio specifico, una propria differenza? Quale funzione svolgono il “decoro”, il “buon costume”, l’ “ordine pubblico” e la “dignità”? Tali nozioni, infatti, rischiano di imporre un modello di “uomo medio” dietro cui, per usare le parole di Pasolini, si nasconde «un mostro, un pericoloso delinquente, razzista, conformista, schiavista, colonialista, qualunquista».

Il diritto tra spazi reali e spazi virtuali 

Lo sguardo di Pasolini sulla periferia romana - «con centinaia di migliaia di vite umane che brulicavano tra i loro lotti, le loro casette di sfrattati e i loro grattacieli» - consente di riflettere sulla complessità delle città contemporanee, che si rivelano tanto dei luoghi di conflitti e tensioni tra classi sociali, culture e fedi religiose, stili di vita, quanto dei laboratori per la sperimentazione di forme innovative di convivenza e condivisione. Ciò che l’occhio dell’artista Pasolini scorge nelle città, d’altra parte, è anche la bellezza delle sue forme, delle tracce del passato che vanno difese dal rischio della degenerazione ambientale e urbanistica connessa allo sviluppo economico e industriale - tracce di un «popolo, di un’intera storia, dell’intera storia del popolo di una città, di un’infinità di uomini senza nome». Nuovi spazi, d’altra parte, si sono aperti ai giorni nostri. Spazi nati grazie allo sviluppo e alla capillare diffusione delle tecnologie informatiche: spazi virtuali. Nella rete le dinamiche e le chiavi di lettura pasoliniane non sono venute meno. Quali dinamiche relazionali e sociali si sono costruite sulla rete? Quale sono i confini per il singolo, per la persona in uno spazio virtuale di massa? Esiste un “vuoto” di potere, riempito progressivamente da chi possiede i dati e le informazioni? Internet è uno spazio di libertà e partecipazione?

Processo e accesso alla giustizia

Un’intera struttura di potere si cela dietro il processo a Pasolini. É un processo nei processi, che ha un preciso scopo: attaccare il poeta solitario. Chi è il vincitore di questa lotta? Chi il vinto? L’accertamento della verità pare cedere il passo alla violenza giudiziaria di una magistratura deformata. L’abuso del processo diventa l’arma che consente di colpire il bersaglio. L’Autore rimane per anni nelle mani dei giudici. Ripensando alla vicenda del processo a Pier Paolo Pasolini gli interrogativi si moltiplicano: quel processo rappresenta la rottura delle convenzioni giudiziarie tradizionali. L’attuale sistema di accesso alla giustizia sta mutando profondamente; per usare le parole dell’Autore, «non siamo più di fronte, come tutti sanno, a “tempi nuovi”, ma a una nuova epoca della storia». In questa nuova epoca si contrappongono differenti esperienze e pratiche: da un lato, il legislatore propone sempre più l’utilizzo di strumenti di giustizia alternativa, dall’altro, si diffondono pratiche dal basso, che mirano ad assicurare a tutti l’accesso alla giustizia (es. law clinics, sportelli in difesa del cittadino ecc.). L’erosione del monopolio della giurisdizione statale si scontra con gli alti costi della giustizia privata: in gioco c’è quel diritto di azione del singolo che, pur consacrato nella Carte costituzionali, sembra un lusso per pochi.

La call for papers è rivolta ai giovani studiosi (dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti, ricercatori) delle diverse discipline giuridiche, sociali e umanistiche. Il seminario di studi si svolgerà presso l’Università degli Studi di Perugia dal 15 al 18 luglio 2015. Gli interessati sono invitati a presentare, entro e non oltre il 22 maggio 2015 alle ore 12:00, una proposta di intervento (max 1500 parole) su uno dei temi indicati (Modelli giuridici e sociali, Parole identità e omologazione, Egemonia sui corpi, Il Diritto tra spazi reali e spazi virtuali, Processo e accesso alla giustizia). Assieme alla proposta il candidato dovrà allegare un breve curriculum vitae. La proposta e il curriculum devono essere inviati per mail a visionidelgiuridico@gmail.com L’esito della selezione da parte del Comitato sarà reso noto il 1°giugno 2015 con una comunicazione via email. Coloro che saranno selezionati e contattati dal Comitato scientifico possono produrre un paper di max 50.000 battute spazi inclusi o una presentazione Power Point da far circolare tra i panelist. Il Comitato si riserva di pubblicare online il materiale ricevuto dai partecipanti. E’ prevista la pubblicazione degli Atti del Seminario. Vi sarà la possibilità di alloggiare gratuitamente presso le strutture Adisu di Perugia. 


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